Aver vissuto per molti anni in una strada cittadina che porta questo nome poteva solo condurre all’incontro fisico e animico con la Terra di Lunigiana.
Lunigiana
La Lunigiana storica corrisponde ai possedimenti che dal punto di vista amministrativo appartenevano all’antica sede vescovile di Luni la quale controllava le attuali province della Spezia e di Massa-Carrara, l’alta Garfagnana fino a Camporgiano e la Versilia fino a Ponte Strada, presso Pietrasanta nell’attuale provincia di Lucca, oltre ad un minuscolo territorio nel comune di Albareto, attualmente in provincia di Parma.
La Lunigiana Interna corrisponde al territorio dell’alta e media valle del fiume Magra, fino ad Albareto e a Minucciano, e la Lunigiana Esterna comprendente la bassa valle del Magra, con tutto il circondario di Sarzana e il tratto finale della Val di Vara, in provincia della Spezia.
Luna
Questa Terra suddivisa tra Liguria e Toscana, prende il nome dalla città romana di Luna, non lontana da dove si trova oggi Sarzana.
Luna romana sorgeva su un territorio etrusco preesistente ed era situata in un’area abitata dagli Antichi Liguri.
Chi erano queste popolazioni Liguri?
Quando ho iniziato a comprendere la Storia seguendo le indicazioni di libri di Teosofia, la mie ricerche si sono piroettate in epoche antiche-antiche e per capire meglio di cosa parlassero i Teosofi ho studiato anche le popolazioni neolitiche.
Intorno al 2000 a.C. pare che i Liguri occupassero buona parte del nord Italia, la Toscana settentrionale, la Francia meridionale e parte della penisola iberica.
Secondo alcuni studiosi potrebbero essere un popolo pre-indoeuropeo.
Qui a me si è aperto un mondo: lascio a te le ricerche da fare.
(Un aiuto viene dato dagli studi dell’archeologa Marija Gimbutas: stiamo parlando di archeomitologia e di un periodo compreso tra il 6500 e il 3500 a.C.)
La storia di Luna/Luni la riprendiamo più avanti.
Le Statue Stele della Lunigiana
Sono il più importante fenomeno di megalitismo antropomorfo d’Europa che rende identitario questo territorio: rinvenute nelle terre della Lunigiana storica, rappresentano infatti il più antico e misterioso patrimonio di questa terra.
Pontremoli ospita il Museo delle Statue Stele Lunigianesi che è stato allestito nel castello del Piagnaro.
Le Statue Stele sono antiche testimonianze scolpite nella pietra arenaria dalle popolazioni vissute tra il IV e il I millennio a.C. e rappresentano ancora oggi un enigma in parte irrisolto.
Il Museo delle Statue Stele Lunigianesi “Augusto C. Ambrosi” è nato nel 1975 e riunisce 42 delle complessive 82 statue-stele. Attualmente le Stele sono esposte tra le mura antiche del castello e attraverso un gioco sapiente di luci e ombre l’impatto emozionale e suggestivo è assicurato. Hai la possibilità di vivere una sorta di viaggio nel tempo che va dal 3000 a.C. fino al XVIII secolo d.C.
Molto interessanti e coinvolgenti sono i video-documentari che raccontano gli eventi dei ritrovamenti: grazie alle interviste ai protagonisti si rimane affascinati dal senso di appartenenza della popolazione a questo territorio.
Pontremoli
La cittadina, situata alla confluenza del torrente Verde col fiume Magra, è di origine altomedievale e deve l’etimologia del proprio nome ponstremulus al vacillare del ponte che esisteva ancor prima dell’abitato, ponte tremolante non solo perché di legno ma anche perché soggetto a distruzioni per le frequenti piene del fiume Magra.
La cittadina viene ricordata come tappa lungo la strada francigena nel diario di viaggio di Sigerico, vescovo di Canterbury in ritorno da Roma nell’anno 990.
Definita nel Medioevo “unica chiave e porta della Toscana“, già libero Comune, Città nobile del Granducato di Toscana e Sede Vescovile, Pontremoli è un importante centro della Lunigiana storica, ricco di cultura e tradizioni; si possono ammirare splendidi palazzi nobiliari e chiese di stile barocco.
Il castello del Piagnaro
Domina il centro abitato di Pontremoli; il suo nome deriva dalle piagne, lastre in pietra arenaria tratte da cave locali dal caratteristico colore grigio e come segnalato sopra ospita il Museo delle Statue Stele.
(Se vuoi approfondire cerca sul web il sito del Museo delle Statue Stele e quello del Comune di Pontremoli)
LUNI
Collocata alla sinistra della foce del fiume Magra, un tempo più vicina al mare mentre oggi dista circa 1 Km, Luni era un attivissimo porto naturale, nota anche per le sue cave di marmo.
Popolata dai Liguri, fu fiorente centro etrusco e fin dai tempi della frequentazione da parte dei greci è stato un porto dedicato alla Dea Selene, Dea Luna per i Romani, che la adottarono come protettrice della città quando fondarono nel 177 a.c. il loro avamposto militare durante la campagna contro i Liguri. (Plinio il Vecchio narra che per evitare le continue lotte, i Romani avevano già deportato nel Sannio oltre 40.000 Liguri Apuani nel 180 a.C. Era questa una cautela spesso seguita durante la repubblica romana, che non usava la detenzione né l’eccidio di massa, bensì traslocava i facinorosi in zone altrettanto battagliere).
La crisi dell’impero romano portò al progressivo insabbiamento del porto e l’impaludamento della fascia costiera.
Goti, Bizantini e Saraceni hanno fatto qui la storia: alla fine dell’Alto Medioevo ha inizio l’abbandono della città romana di Luni verso il nuovo borgo di Sarzana.
(se vuoi approfondire cerca sul web il sito RomanoImpero)
Fermi tutti! Ma il porto dove si trovava? E di quale porto parliamo fluviale o marittimo?
La tradizione tramanda che Luni sorgesse sul mare, ma nonostante le numerose ricerche finora condotte non è mai stata definita con chiarezza la posizione della linea di costa, né l’idrografia, né l’estensione delle aree umide che si frapponevano tra la città e il mare.
(Se vuoi approfondire e continuare a leggere la storia, trovi tutte le informazioni sul web cercando il sito VoceApuana)
Sarzana
Considerata l’erede storica dell’antica città romana di Luni, Sarzana è un importante centro della val di Magra, crocevia di importanti vie di comunicazione tra la Liguria, la Toscana e l’Emilia-Romagna.
La sua posizione geografica ha fatto di Sarzana una vera e propria terra di confine, un punto di contatto tra usanze, tradizioni e storie differenti.
Sin dall’antichità è stata centro agricolo e commerciale di grande rilievo e importante centro religioso e giuridico, con sede vescovile e Tribunale.
Rilevamenti archeologici mostrano che la zona era già stata abitata dal periodo neolitico ed era sotto il controllo dei Liguri Apuani, ma frequentata anche da Etruschi e mercanti Greci.
Dopo la caduta di Luni, il nuovo borgo divenne un punto di riferimento importante: si trovava infatti sulla Via Francigena percorsa nei due sensi da merci, mercanti e pellegrini e, grazie al vicino porto fluviale di San Maurizio sul Magra, svolgeva anche la funzione di snodo per i viaggi verso la Spagna.
Sarzana venne scelta in diverse occasioni dai governi dell’età medievale come sede di importanti incontri, come nel 1378 quando il papato e le maggiori potenze d’Italia discussero su come riportare la pace nei territori dello Stato Pontificio.
Troviamo testimonianza di passaggio in queste terre da parte di personaggi come Cavalcanti, Dante Alighieri, Federico II, i nobili Fieschi, i Malaspina e i Medici.
Nel 1469, l’Imperatore Federico III d’Asburgo insigniva Sarzana del titolo Sigillum civitatis Sarzane, concludendo l’iter di elevazione di Sarzana a rango di città avviato già con la bolla di Papa Paolo II del 21 giugno 1465.
Sarzana in seguito si legò alla potenza di Genova.
Chicca storica: la famiglia Buonaparte, proveniente da San Miniato in Toscana, risiedette in Sarzana dal XIII secolo rivestendovi anche incarichi pubblici. A Sarzana i Buonaparte possedevano diversi appezzamenti terrieri e una casatorre nei pressi della Pieve di Sant’Andrea. Un esponente della famiglia, intorno alla metà del XVI secolo, emigrò in Corsica dove poi nacque Napoleone.
(Queste informazioni le trovi sul web).
Pieve di Sorano e Filattiera
La Pieve di Santo Stefano di Sorano a Filattiera è una delle più importanti pievi romaniche della provincia di Massa Carrara e conserva ancora oggi l’impianto architettonico romano del secolo XII.
Sorge in una zona strategica popolata fin dalla preistoria: sono state ritrovate qui sette Statue Stele.
All’interno della pieve, interamente restaurata, sono conservati numerosi elementi medievali oltre a due statue stele originali (Sorano I e Sorano V).
La Pieve di S. Stefano di Sorano è citata al partire dal secolo XI in tutti i principali documenti legati alla Diocesi di Luni e vive il suo periodo di massimo splendore fino al secolo XIV, quando inizia ad essere abbandonata e viene gradualmente trasformata in cappella cimiteriale.
Filattiera fu un importante insediamento militare bizantino.
Prima della pieve attuale doveva esistere un’altra chiesa altomedievale (VIII-IX secolo) da cui potrebbe provenire l’Epigrafe di Leodegar (752 d.C.) oggi nella chiesa di San Giorgio.
Nell’iscrizione della lapide è riportato che Leodegar idola fregit, cioè ruppe gli idoli; questi idoli erano probabilmente alcune statue stele lunigianesi, datate età del bronzo e del ferro.
(Tratto da web Turismoinlunigiana)
Malgrate e Bagnone
Storie antiche di borghi medioevali, la famiglia Malaspina e Giovanni Antonio Di Faye lo speziale.
(Lo speziale nel medioevo era colui che si occupava della preparazione delle medicine, solitamente aveva una bottega, definita spezieria, all’interno della quale effettuava anche attività di vendita delle spezie e delle erbe medicinali. Nella bottega dello speziale si trovavano inoltre i profumi ed essenze, i colori usati in pittura e dai tintori, la cera e le candele, la carta e l’inchiostro e spesso anche dolci speziati preparati dallo speziale stesso. L’attività dello speziale era, in epoca medievale, una delle più redditizie.(Tratto da Wikipedia).
Portovenere
Si ritiene probabile la presenza di un tempio dedicato a Venere Erycina, forse costruito proprio sulla punta dove ora svetta la chiesa di san Pietro.
Portovenere esisteva come centro marittimo fin dall’epoca romana; la storia ci racconta poi degli scontri tra Bizantini e Longobardi.
Nel Medio Evo il borgo fu interessato da un grande movimento monastico.
Nel 1160 i consoli genovesi fecero costruire una cinta muraria dotata di tre torri; Pisa tentò di occupare Portovenere, ma fallì in due assalti.
Nel 1256 i genovesi occuparono Lerici, aiutati dai Portoveneresi. In riconoscimento Genova fece costruire la chiesina di San Pietro sulle vestigia di una chiesa paleo-cristiana, nata a sua volta su un tempio pagano, dedicato alla dea Venere. I lavori furono ultimati nel 1277.
Portovenere rimase legata a Genova.
(Se vuoi approfondire cerca il sito Lericieportovenere)
Lerici
Probabilmente il nome deriva dal mitico Erice, figlio di Venere.
Porto greco e fenicio; troviamo anche qui la presenza dei popoli Ligure, Etrusco e Romano (Lerici era legata al porto di Luni); instaura nel tempo un forte legame con Genova con l’acquisto da parte dei Signori di Vezzano, legati ai vescovi di Luni.
Luogo di passaggio di viandanti, pellegrini e mercanti diretti a Roma, verso il nord Europa e Santiago di Compostela.
Diventa in seguito oggetto di disputa tra Genova e Pisa per il predominio del mare; nel 1241 viene fortificata dai pisani; poi riconquistata dai genovesi.
La sua storia si lega anche a Francesi, Spagnoli e Lucchesi, tornando poi nuovamente ai Genovesi.
Tra 1600 e 1700 il borgo si espande, nascono concerie, frantoi, officine e magazzini; si sviluppa il traffico delle stoffe e pelli.
(se vuoi approfondire cerca il sito Lericieportovenere)
La storia di Lerici e del Golfo di la Spezia è altresì legata a tre tra i massimi letterati del romanticismo inglese Percy Bysshe Shelley, Mary Godwin Wollstonecraft Shelley e George Gordon Byron.
Le loro Vite hanno da sempre esercitato un forte richiamo per scrittori e poeti di spicco che sono stati chiamati ad una sorta di pellegrinaggio verso questo Golfo.
Conclusione
In 4 giorni puoi visitare ciò che vuoi; ricorda di verificare i giorni di apertura di castelli e musei e se viaggi in autonomia fai un minimo di programmazione delle tappe giornaliere.
Puoi cambiare pernottamento ogni giorno oppure fare campo base in una cittadina in cui rientri alla sera.
L’esperienza è particolare perché davvero ti senti fuori dallo spazio-tempo ordinario e merita di essere vissuta.
E poi il cibo e il vino: che tu sia vegano, vegetariano o onnivoro la soddisfazione di palato e stomaco è assicurata!
Postilla: dei Templari in Lunigiana ne parliamo un’altra volta!
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Sabrina
In Viaggio Con Maya – Djour Travel
09/07/2021